31-01-2010

Imbrattato il Palazzetto Longobardo

In attesa che il sindaco firmi l’ordinanza contro i writers che prevede multe fino a diecimila euro, gli imbrattatori notturni sono tornati a sfidare l’Amministrazione comunale stavolta deturpando un monumento storico.
Nella notte, infatti, i teppisti hanno imbrattato la facciata del palazzetto longobardo. Il palazzetto longobardo è un piccolo fabbricato medioevale di arte romanica, utilizzato come dimora. La sua composizione architettonica costituisce un palatium-turris, unico esempio cittadino perfettamente conservato della prima età comunale, comprende il palazzo e dall'adiacente torre degli Ercolani.
L'edificio è stato elevato verso la metà del XIII secolo contemporaneamente alla torre degli Ercolani che si trova addossata al suo fianco destro.
L'intero complesso è stato utilizzato come residenza da una famiglia nobile che si era trasferita ad Ascoli Pì discendente forse dei bellicosi germani, ai quali il nome del palazzetto è legato.
L'ipotesi è, comunque, assai remota e non riesce a giustificare l'aggettivo longobardo dovuto, si pensa, ad un'errata tradizione.
Gli imbrattatori hanno approfittato della mancanza di sorveglianza in centro storico nonostante i bellicosi proclami della polizia municipale.

fonte: corriere adriatico

24-01-10

“In centro storico non è tutto lecito”

Cinti di “Ascoli da vivere” chiede fermezza ma aggiunge che è necessario sensibilizzare i giovani

Ascoli
Contrasto e sensibilizzazione, costituzione di un coordinamento tra enti, associazioni e singoli cittadini, creazione di un punto informativo.
Sono queste le mosse da compiere, a detta di Giuseppe Cinti, presidente dell’associazione “Ascoli da vivere” che ha avviato un censimento delle superfici imbrattate, per combattere efficacemente il dilagante fenomeno, principalmente in centro storico, degli imbrattamuri. “L’opera di contrasto - sostiene Cinti - rappresenta un forte deterrente verso chi pensa che il nostro centro storico sia terra di nessuno.
Per combattere questo fenomeno occorrono regole ferree; bisogna fermare lo strisciante messaggio che sia tutto lecito.
In questo senso, dovremmo fare nostra la “teoria della finestra rotta”, enunciata dai criminologi Wilson e Kelling, secondo la quale la criminalità è contagiosa: può iniziare con una finestra rotta e diffondersi a un'intera comunità.
In una città, problemi di minore importanza, come i graffiti appunto, sono l'equivalente delle finestre rotte, ossia inviti a crimini più gravi.
Questa teoria ha portato città come New York, negli anni Ottanta, a concentrarsi sull'eliminazione dei graffiti nelle metropolitane. “Ascoli da vivere” accoglie positivamente l’idea che anche in città si pensi di affrontare con vigore il fenomeno degli imbrattamuri. Sembra crescere la sensibilità della gente verso il problema.
Nel contempo, tuttavia, deve svolgersi una campagna di sensibilizzazione, a cominciare dalle scuole, molte delle quali sono coperte di scritte e quindi ipotetico serbatoio di tanti piccoli writers. Ora che entrerà in azione l’idropulitrice è bene portarla nelle scuole e mostrarne il funzionamento.
Nel contempo è opportuno individuare alcune strutture per dare la possibilità ai writers di esprimere la propria creatività”.

Cinti aggiunge: “Altra iniziativa da realizzare per contrastare chi imbratta i muri è costituire un coordinamento all’interno del quale far confluire varie realtà del territorio quali associazioni di volontariato, associazioni di amministratori di condominio, rappresentanti della Polizia municipale e semplici cittadini.

Infine, sarebbe utile creare un punto informativo a beneficio della cittadinanza, dove ognuno possa ricevere risposte su tutto ciò che riguarda la battaglia contro gli imbrattamuri”.

Si è parlato di una collaborazione tra l’Arengo e l’associazione “Ascoli da vivere” per quanto riguarda l’opera di censimento dei segni lasciati dai writers. “Ho sentito il sindaco Castelli su questo argomento qualche mese fa - dichiara Cinti - ma è ancora tutto in sospeso. Bisogna attendere l’arrivo della macchina idropulitrice prima di pianificare l’eventuale azione. Nel maggio del 2007, nell’ambito della manifestazione “I am Ascoli”, avviammo un censimento. Da due anni siamo fermi anche perché a mio avviso è bene muoversi secondo step chiari.

E’ utile seguire l’esperienza di altre città e quindi occorre innanzitutto individuare un quartiere oppure una via da cui cominciare la pulizia; censire tutte le scritte presenti sui muri, iniziare una convinta opera di ripulitura e monitorare costantemente la zona in questione, rilevando e cancellando immediatamente qualunque nuova scritta. Una volta che la situazione è sotto controllo, l’operazione può essere estesa ad altre vie o zone della città. Ascoli è particolare, ci sono tante rue, quindi il monitoraggio diventa impegnativo.
Qualora gli interventi andasse a regime, l’obiettivo diventerebbe raggiungibile.
E’ bene comunque che il censimento venga svolto in prossimità dell’inizio dell’operazione”.

pierfrancesco simoni,
fonte:corriereadriatico.it

22-01-2010

Multa di 10.000 euro agli imbrattatori

Castelli prepara l'ordinanza sindacale che colpisce chi deturpa palazzi e monumenti per fermare il fenomeno
Solamente per ripulire la Fortezza Pia il Comune ha speso 350.000 euro.

Dopo tanti tentativi andati a vuoto l'Amministrazione comunale si prepara a sferrare la controffensiva nei confronti dei writers che continuano indisturbati a imbrattare palazzi e monumenti cittadini.
Un danno arrecatoalla comunità ascolana di svariati milioni di euro. Basta fare solo un esempio: per ripulire la Fortezza Pia al colle dell'Annunziata, l'Arengo ha speso 350.000 euro! E se si continua su questa linea c'è il rischio di dissanguare le già anemiche casse comunali.
Bisogna dunque fare qualcosa e in fretta.

Per questo motivo il sindaco Castelli ha escogitato un piano da applicare in quattro mosse a partire dal mese di febbraio quando entrerà in funzione la macchina idropulitrice acquistata dal Comune grazie al contributo della Cassa di Risparmio di Ascoli.
Il piano che è stato approntato prevede alcuni passaggi. Come primo passo si procederà ad individuare le zone dove si dovrà intervenire con l'idropulitrice. Non ci sono dubbi che non esiste alcun punto della città che sia stato risparmiato dall'inciviltà dei writers. Basterebbe recarsi all'inizio di via III Ottobre, che incrocia con via
Erasmo Mari, e osservare, camminando verso San Marco, l'ultimo scempio che è stato compiuto sulle mura delle palazzine imbrattate subito dopo che erano state rintonacate. Ma la zona particolarmente presa di mira è il centro storico che specie di notte, nonostante l'installazione delle telecamere, vede entrare in azione gli imbrattatori.

Per cui è probabile che il primo intervento sarà proprio nel cuore della città. Dopo aver
individuato l'area il Comune entrerà in azione con la macchina idropulitrice.

Quindi il passaggio più importante che avrà una funzione deterrente.
Il sindaco firmerà un'ordinanza con la quale chi sarà sorpreso a sporcare un muro dovrà pagare una multa fino a diecimila euro.
Qualora l'imbrattatore risulti essere minorenne, la responsabilità sarà attribuita a chi ha la patria podestà. Inoltre, scatterà anche il procedimento penale con la denuncia all'autorità giudiziaria. Nessuno sconto, nessun perdono, quindi, come invece è successo in passato con due ragazzini. Come primo segnale si ricorrerà ad un avvertimento.
Dopodichè i writers, verso i quali le precedenti amministrazioni sono state troppo tolleranti, si dovranno assumere le conseguenze delle loro azioni.
Una città d'arte e turistica come Ascoli che punta a ottenere dall'Unesco il riconoscimento del suo
centro storico come patrimonio dell'umanità non può tollerare un fenomeno deprecabile che con l'andare del tempo è diventato cronico.

Qualche anno fa era stato suggerito, sulla scorta delle esperienze di alcune città italiane, di istituire spazi a Monticelli delle zone dove i writers avrebbero potuto esprimersi.
Ma la vera sfida dei writers è quella di colpire e non essere scoperti.
Nel frattempo un'associazione provvederà al censimento delle vie imbrattate. Da tempo si avvertiva la necessità di un intervento drastico per stroncare il fenomeno ma è necessaria la collaborazione dei cittadini.
Come? Nel caso in cui notino una o più persone impegnate ad imbrattare un muro dovranno segnalarlo alla polizia municipale oppure alle forze di polizia.
Alcuni writers che agiscono in città hanno apposto le loro firme e non sarebbe difficile risalire agli autori specie se si riesce a infiltrarsi nel loro giro.
Ci sono writers che almeno risparmiano i monumenti cittadini.
Altri che invece offendono il patrimonio cittadino come quelli che hanno deturpato il ponte di Cecco. Vanno puniti.

fonte corriere adriatico.it

Lettera dai consiglieri di Pd e Primavera Ascoli

Il comune non sa pulire i muri


I consiglieri comunali dei gruppi Pd e Primavera di Ascoli, Bellini e Parlamenti, hanno rivolto un'interrogazione al sindaco in merito all'assegnazione, in sede di variazione di bilancio, di 12.000 euro per l'anno 2009 e altri 25.000 circa per i due anni successivi, per "la pulitura dei muri cittadini".

“Nel novembre 2008 - sottolineano la Bellini e la Parlamenti - è stato emanato un avviso di selezione pubblica per assegnare questa funzione ad un'associazione di volontariato. Nella delibera in cui veniva presa questa decisione si dice chiaramente che il servizio comunale incaricato per questa finalità non ha svolto adeguatamente il suo lavoro. Prima considerazione: l'amministrazione prende atto che un servizio comunale è inadeguato e l'unica cosa che fa è rinunciare a svolgere un servizio per cui i cittadini pagano le tasse e stanzia altri soldi per farlo fare all'esterno.All'avviso di selezione risponde solo un'Associazione: "Ambiente è vita". Ad essa, dice il bando, andranno corrisposti proventi per "spese assicurative, spese vive di materiali, rimborsi di viaggio", solo dunque un rimborso spese (non sarebbe volontariato altrimenti!). Seconda considerazione: come verranno pagati questi rimborsi: a forfait? A rendicontazione? A fine lavoro? La delibera non lo dice.La proposta di convenzione viene redatta, a seguito di delibera, cinque mesi dopo l'assegnazione del bando, precisamente nell'aprile 2009, in prossimità (ma è naturalmente un caso!) delle elezioni comunali. Terza considerazione: perché allora tanta fretta nel bando? C'era o no urgenza di migliorare la pulizia della città? Se sì, perché non si è provveduto subito? Se no, perché allora l'urgenza di pagare un servizio esterno?A metà dicembre 2009 la convenzione non risulta ancora firmata dalle parti. Eppure, l'Amministrazione, a fine novembre 2009, quantifica in 40.000 euro le somme da inserire come variazione a bilancio per la "pulitura delle mura", di cui 12000 per l'anno 2009 quando cioè non è stato ancora effettuato alcun lavoro e non si è provveduto ad alcuna stipula di accordo tra il Comune e soggetti esterni a questo scopo.
Quarta importante considerazione: perché e per chi l'Amministrazione deve tirar fuori dai suoi magri bilanci ben 40000 euro?
Per un'Associazione di volontariato che ancora non ha neppure stipulato la convenzione con il Comune? E 40000 euro non sono un po' troppi per il solo rimborso spese? In consiglio comunale l'assessore competente non è neanche stato in grado di illustrare le motivazioni tecnico-contabili che hanno portato a quantificare proprio in 40 000 euro la spesa relativa”.
In definitiva: - concludono Parlamenti e Bellini - siamo di fronte ad una procedura affatto trasparente e poco motivata in relazione ai bisogni cittadini. Siamo convinte che le associazioni di volontariato siano uno strumento prezioso per la comunità cittadina: ad esempio, per creare opportunità e offrire spazi di promozione alla convivenza civile (nell'educazione, lo sport, l'ambiente, ecc.).Ma certo il ruolo del volontariato e delle associazioni non può essere svilito quasi fosse solo un terreno per ottenere facili consensi o per sopperire alle inadempienze della amministrazione comunale”.
Pubblicato da La Verità quotidiana a
08.49

05-01-2010

A San Bendetto writers denunciati...e ad Ascoli?

Si indaga su alcuni filmati per smascherare i colpevoli di scritte ingiuriose

San Benedetto Dopo le proteste, le denunce penali. L’invasione dei writers, a San Benedetto, è diventato oramai un caso che ha convinto un condominio, il Domus Maris, a indirizzare, in tre anni, altrettante denunce contro ignoti per colpa delle scritte, alcune anche offensive, apparse sui muri.

Per intendersi il palazzo in questione non è uno qualunque. Si tratta dell’ex hotel Roxy, al centro della città su viale Buozzi vero e proprio biglietto da visita anche per i turisti.

La prima denuncia data 30 maggio 2007, l’ultima 29 dicembre 2009, giusto qualche giorno fa. In mezzo c’è l’esposto presentato il 29 dicembre 2008. Tutti regolarmente indirizzati ai carabinieri dall’amministratore di condominio, Renato Leli. Tutti, ovviamente, nati dall’esasperazione di chi è costretto a sopportare sul muro di casa quelle scritte che fanno brutta mostra di sé sulle pareti.

E dire che sono state impiantate, proprio per far fronte ad atti vandalici, ben sei telecamere una delle quali panoramica e provvista di zoom. Alle denunce, infatti, sono stati allegati anche i Dvd con le registrazioni realizzate da una ditta specializzata. I writers, a questo punto veri e propri delinquenti, si presentano incappucciati cercando di non farsi scoprire ma i filmati sono in possesso della Scientifica che li ha acquisiti e potrebbe trarne fuori qualche elemento utile all’identificazione. Certo è che per il palazzo, tutta questa sicurezza è una spesa. Della quale non è escluso che si possa chiedere conto anche all’amministrazione comunale.

“Da tempo - dice Leli - in via informale abbiamo chiesto al Comune di provvedere a migliorare l’illuminazione della zona.

Tra le altre cose, ora stanno per iniziare anche i lavori sulla pinetina di viale Pasqualetti.
Quindi, quale migliore occasione per potenziare i lampioni? Certo è che se non ci sarà collaborazione, provvederemo anche a coinvolgere direttamente il Comune con una lettera ufficiale nella quale chiederemo che sia potenziato il servizio.
Inoltre rivolgiamo anche un appello alla forze dell’ordine affinchè passino in maniera costante intorno al palazzo.
Noi abbiamo fatto del nostro meglio tutelandoci con i mezzi a disposizione del normale cittadino”.
Se non bastasse, palazzo viene tinteggiato in maniera regolare perchè sembra oramai quello più esposto alle scorribande di giovani armati di bombolette e spray.
Anche perchè non si tratta in questo caso di manifestazioni artistiche ma di veri e propri atti vandalici con tanto di ingiurie che nulla hanno a che fare con l’arte di coloro ai quali si potrebbe offrire invece uno spazio dove poter sfogare la propria, spesso legittima e piacevole, creatività.

LAURA RIPANI
fonte:corriereadriatico.it



E ad Ascoli quando si deciderà di muoversi?
San benedetto pur non avendo un centro storico antico ha capito che è un danno d'immagine incredibile per tutti i turisti che arrivano, nel frattempo Ascoli dorme, mentre il suo inestimabile patrimonio artistico viene devastato da un branco d'ignoranti...

02-01-10

Intervento di un lettore di Picusonline.it Dario De Angelis

«Degrado nel centro storico di Ascoli»

«Il Chiostro di S.Francesco utilizzato come bivacco»

Ascoli - Riceviamo e pubblichiamo l'intervento di un nostro lettore Dario De Angelis: «Vi scrivo per segnalare lo stato di degrado in cui versa il nostro centro storico. Ieri sera, ho mostrato Ascoli ad alcuni miei amici, ma purtroppo le emozioni che volevo suscitare non sono state quelle sperate.Il Chiostro di S.Francesco, ristrutturato pochi anni fa, è già diventato terra di balordi e delinquenti.Le sue bellissime mure sono state deturpate da migliaia di scritte, alcuni angoli sone diventati urinatori. Inoltre, la zona dove vi è un portone, credo sia utilizzata come bivacco, tant'é che vi erano resti di cibo. Tutto questo è incredibilmente possibile nonostante la presenza di una telecamera che l'ing.Celani riteneva importante ed indispensabile per combattere il degrado e la delinquenza in centro.

I risultati sono altri. Le forze dell'ordine sono assenti.Altra nota dolente è quella di via Trieste. Come si puo camminare liberamente se essa è completamente invasa dalle auto. Per invasa intendo che i marciapiedi sono impercorribili.
Come è possibile che non ci sia neanché una coppia di vigili che controlli. Le telecamere sono collegate con la questura? La polizia non si accorge di nulla 365 giorni l'anno?
Tutto questo lascia allibiti.
Non intendo tediarvi oltre perché l'elenco è troppo lungo. Cito solo come Piazza Ventidio Basso ridotta a parcheggio sia solo il colpo fatale per un amante della bellezza. Qui, con triste sorpresa, ho notato che i 2 splendidi pini sono stati abbattuti.
Per l'ennesima volta Travanti è stato lesto nel tagliare (confonderà gli alberi con i capelli ???), ma mai lo è nel piantare.
Quando applicherà retroattivamente la disposizione che prevede un albero per ogni nato? Quest'uomo non ha competetenza in materia, e Castelli dovrebbe sostituirlo. In politica, la competenza non è né richiesta, né necessaria».

fonte:picusonline.it

01-01-2010

Due cittadini puliscono il lavatoio di Porta Cappuccina

Stanchi di vederlo sommerso dai rifiuti, hanno deciso di rimboccarsi le maniche per effettuare una decisa opera di pulizia. Sostituendosi di fatto ai servizi comunali di pulizia, in questo caso davvero carenti.
E’ successo ieri mattina presso l’antico Lavatoio di Porta Cappuccina, situato all’inizio di via San Serafino da Montegranaro, a due passi dallo storico ponte romano.
Protagonisti della lodevole iniziativa sono stati due ascolani assai noti nel mondo dello sport: Giuseppe Morganti e Giuliano Torelli.
Il primo, ex arbitro di calcio ed ex vigile del fuoco, è il padre di Emidio Morganti, l’arbitro ascolano di serie A che nell’ultimo mese è stato bloccato da un problema fisico, ma a gennaio ripartirà alla grande.
Giuliano Torelli è stato centromediamo della Del Duca Ascoli (fine anni ’50 e primi ’60) e successivamente ha giocato con tante altre squadre dilettantistiche della città.
Il Lavatoio, meta anche di turisti armati di macchine fotografiche, era in condizioni pietose, ricoperto da rifiuti di ogni genere.
I due volontari hanno risolto il problema dimostrando un significativo senso civico. Bravi.

fonte: Il Messaggero