Rua del Macello.. di nome e di fatto





Rua del macello di nome.. e di fatto!

In pieno centro storico, rua del macello è una piccola via caratteristica, che unisce Piazza Roma con la più famosa Piazza del Popolo.

Purtroppo da diverso tempo, questa Rua è nel più totale abbandono, e vive in una situazione di degrado che giornalmente è sotto gli occhi dei tantissimi passanti (soprattutto turisti), che passeggiano per le vie del centro, dando un’immagine di un Ascoli sporca e abbandonata.

Tra l'indifferenza generale, ogni giorno bellissimi scorci storici cittadini , vanto di noi ascolani e mete di visitatori, diventano invece “territorio di conquista”, di persone incivili che non hanno il benché minimo rispetto del bene comune e del patrimonio artistico e culturale di Ascoli.

Esortiamo pertanto le istituzioni, a fronteggiare una volta per tutte questo grave fenomeno; i cittadini saranno ben lieti di dare il loro contributo in quest’importante battaglia per il bene di Ascoli e per le sue prospettive come città turistica.
Ascoli, gli ascolani e soprattutto i turisti non meritano uno scempio del genere

«Ma un vero writer rispetta i monumenti E insegue il bello»



Entrambi scrivono sui muri, entrambi sono writers. Almeno stando alle definizioni formali.
Eppure è evidente che l'improvvisato graffitaro che ha sfregiato con uno scarabocchio i muri della chiesa della Motta ha ben poco a che spartire con un writer vero e proprio.
Lo conferma Matteo Tiberio che, a 25 anni, sta per concludere il percorso all'accademia di Brera e ha contribuito a decorare Varese e alcuni paesi della zona.
Con autorizzazione in tasca, si intende.
La differenza sta nell'impatto estetico?
È un discorso diverso. Un writer comunque scrive in giro per definizione, ma segue un preciso codice di comportamento.
Prima di tutto rispetta chi è più grande, nel senso che riconosce chi è bravo e segue le cose belle che fa, e soprattutto rispetta le città e chi ci abita, così come i loro monumenti e le loro chiese.
Quindi il vandalo non è un writer?
Non studio psicologia ma credo che l'adolescenza qualche volta faccia strani effetti.
Secondo me quelle scritte sono atti di un ragazzino che non si rende nemmeno conto che quella è la parete di una chiesa.
Funziona così, soprattutto quando si è molto giovani: si prende la prima parete esposta che capita sotto tiro e ci si scrive sopra.
Mi spiace terribilmente che vada così, ma anche noi abbiamo poche opportunità di
comunicare con i più giovani.
A volte si rendono conto di cos'hanno fatto perché hanno un rapporto con
l'esterno, ma la questione di fondo è che manca l'educazione al rispetto nella società in generale, e il fenomeno dei vandali è solo l'ultimo dei fenomeni che rendono evidente il problema.
Tu come hai iniziato?
Mi è sempre piaciuto disegnare e ho sempre imitato lo stile grafico dei graffiti.
Me ne sono accorto alle medie, così mi sono iscritto al liceo artistico dove ho incontrato sia gente che faceva il writer sia insegnanti che mi educavano al gusto estetico.
È il confronto con le persone più grandi a guidare l'espressione artistica e a
portarla nella direzione giusta.
Io, ad esempio, ho avuto un'esperienza bella grazie a un'istruzione che mi ha mostrato com'è fatta l'arte, ma diverso è il discorso per un ragazzino che sta davanti alla Playstation tutto il giorno e si trova in mano una bomboletta pronta a fare danni: questo esce di casa e fa quello che gli pare per il gusto di farlo perché nessuno l'ha educato al bello.
Ho appena fatto un corso alle scuole medie, ci ho messo tre mesi a passare qualcosa a quei ragazzi e mi ha fatto impressione vedere com'erano attratti dallo spray e dai danni che poteva fare.
Esiste una via d'uscita?
Non c'è altra strada che l'educazione, intesa anche come educazione al bello.
Se ad esempio avessero più occasione di vedere cosa facciamo noi e come lo facciamo, inizierebbero a seguirci, vedrebbero che ci siamo mossi in prima persona e continuiamo a farlo andando dalle istituzioni e chiedendo gli spazi per fare qualcosa
di bello, ovviamente con tutta la fatica e il tempo che gli iter burocratici comportano.
Ma alla fine vedrebbero anche loro che conviene, che è un modo più bello di fare le cose.
Purtroppo il ragazzino non sempre ci arriva, scrivere in giro è una cosa che si può fare ovunque e subito.

fonte: 25/06/2009 La Provincia di Varese Pag. 16

Pulizia dei graffiti , al via un esperimento pilota



Contributo del 30% a fondo perduto ai privati che sono interessati

E' STATA sperimentata ieri mattina, con un esito che è stato giudicato positivo, alla presenza dell'assessore al decoro e alla cura della città Cristiano Ruggia, la nuova tecnica per la rimozione dei graffiti nel muro sottostante la Cattedrale di Cristo Re.
Si è trattato di uno degli interventi della più ampia azione messa in atto dall'amministrazione comunale su questo delicato fronte che prevede, da un lato, la rimozione e il contrasto a chi imbratta i muri cittadini e, dall'altro, l'individuazione di spazi dedicati all'espressione dei "graffitari".
«Quella sperimentata stamani, lunedì 22 giugno, con buon esito ha dichiarato l'assessore Ruggiaè l'utilizzo di un prodotto protettivo che consente di rimuovere scritte e disegni, realizzati con vernici o pennarelli, da qualsiasi tipo di facciata, intonaco, marmo o pietra, con un semplice lavaggio senza intaccare la superficie della facciata e senza necessità di coprire con nuova verniciatura.
Si tratta di una tecnica che può abbattere in modo significativo i costi di mantenimento, soprattutto perché, una volta applicato il prodotto, l'azione di ripulitura può essere eseguita da chiunque con un semplice lavaggio a spugna.
Il Comune ha ad oggi ripulito gli edifici di propria competenza nel centro città».
«Ora haconcluso l'assessore la nostra attenzione si concentra sulla sensibilizzazione degli altri enti e dei privati.
In questa direzione va la scelta di dare un contributo del 30% a fondo perduto ai privati del centro che vorranno ripulire le facciate delle loro abitazioni».
Nei prossimi giorni saranno pubblicati sul sito del comune www.comune.laspezia.it i moduli per la richiesta del contributo.


fonte:ilsecolo XIX la spezia

Per combattere gli imbrattamuri bisogna agire su più fronti



Biuongiorno,
Sono Giuseppe Cinti, presidente dell'Associazione Ascoli da Vivere, e anch'io intervengo per fare chiarezza sul fenomeno del graffitismo vandalico, dopo aver letto l'articolo del Sig.Vitelli.
Con la mia Associazione sono diversi anni che porto avanti una battaglia contro il degrado urbano della nostra città, in particolar modo nei confronti del graffitismo vandalico, che inesorabilmente ogni giorno che passa, sta distruggendo il nostro bellissimo centro storico.
Sono convinto che solo conoscendo bene il fenomeno si può contrastare, e proprio per questo, ci siamo documentati, informati e soprattutto abbiamo conosciuto diverse Associazioni, che in altre città si stanno impegnando per combattere lo stesso fenomeno.
Tra queste spunta l'Associazione Anti Graffiti di Milano molto ben organizzata, che dispone di un sito www.associazioneantigraffiti.it , molto completo e utile per capire a fondo questo fenomeno.
Dall’esperienza acquisita, possiamo affermare che per contrastare questo fenomeno, bisogna agire su tre fronti in maniera simultanea: Dialogo con i writers (spazi nuovi per disegnare), Azione di contrasto (istituzione squadra antidegrado, aumento delle multe per imbrattamento); Azione di sensibilizzazione (nelle scuole e in città per far capire l'importanza del rispetto e della tutela del bene comune)
Pensare di risolvere il problema dando nuovi spazi non basta. Non basta, perché chi scrive sui muri non per forza è un writer, ma può essere spinto ad imbrattare un muro per diversi motivi.
C'è una netta differenza tra i Writers e gli imbrattamuri.
I primi possono essere ritenuti degli artisti, perché i loro disegni vengono fatti in zone degradate e piene di cemento, quindi tendono a riqualificare a livello visivo una zona; e comunque i witers, hanno un loro codice etico che li porta a rispettare i luoghi e i monumenti artististici.
Gli imbrattamuri invece, si possono dividere in diverse tipologie.. Ci sono quelli che scrivono frasi d'amore, politiche, calcistiche, ingiuriose, razziste ecc.ecc.
Degli imbrattamuri fanno parte anche alcuni writers che non riconoscono un codice etico di rispetto dell'arte altrui, e quelli che si affacciano per la prima volta nel mondo dei writers, e non avendo una esperienza artistica che li porti a saper fare dei disegni, si limitano a lasciare le loro firme (TAG) in giro per farsi conoscere e "segnare" il proprio passaggio e quindi il territorio.
Noi come Ascoli da Vivere l'anno scorso, abbiamo organizzato una manifestazione di tre giorni per sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni sul gravissimo fenomeno del graffitismo vandalico.
Per continuare questo nostro impegno, abbiamo creato un blog: www.iamascoli.blogspot.com , dove si possono trovare, idee, articoli, iniziative, sulla lotta al degrado e inoltre cosa più importante si potranno inviare segnalazioni e suggerimenti alla mail: iamascoli@gmail.com
Facciamo qualcosa per migliorare noi stessi e il luogo in cui viviamo. Ogni giorno....

Giuseppe Cinti
Associazione Ascoli da Vivere

Blitz contro scritte e graffitti puliti muri e porte della città Opera dell'associazione «Regresso arti».



SCRITTE, graffiti, murales e anche il ritratto di Maradona.
Per anni hanno «decorato» i muri di Urbino, da via San Domenico fino alla piazza davanti al vecchio Palazzo di Giustizia.
Fino a mercoledì scorso quando Franco Cenerelli e un suo collega dell'associazione Regresso Arti di Urbino hanno deciso di fare un po' di pulizia.
I due infatti erano impegnati in alcuni lavori al tetto della chiesa di San Domenico, dove stavano ripulendo le pianelle del soffitto per una ditta privata. Approfittando di una pausa durante i lavori hanno pensato bene di estendere la loro opera di pulizia e guardare un po' più in basso.
Dal tetto infatti sono scesi in strada e hanno fatto risplendere i muri, ma anche le porte, i portoni, le saracinesche e i quadri elettrici imbrattati da improvvisati disegnatori e poeti.
La pulizia è stata fatta con la tecnica della microsabbiatura, utilizzata anche in altre occasioni come ad esempio quando è stato pulito il portico da piazza della Repubblica fino alla Rampa.
UN REGALO per tutti gli urbinati quello fatto da Cenerelli e dal collega.

I due hanno impiegato circa un'ora per togliere scritte e immagini che campeggiavano sulle pareti, alcune addirittura dagli anni '80.
«E' stata una decisione presa in piena autonomia - racconta Franco Cenerelli - volevamo ovviare a tutte le lentezze burocratiche del caso. Abbiamo approfittato del permesso per i lavori che stavamo facendo per dare un messaggio chiaro a tutti gli abitanti di Urbino.
Questi devono indignarsi per queste brutture e denunciare chi sporca la città. Episodi del genere non si possono più tollerare.
Non bisogna far passare questo genere di cose come opere d'arte di qualche artista improvvisato.
A pochi passi dal Palazzo Ducale Urbino non ha certo bisogno della "street art"». Claudia Del Magna
fonte:il resto del carlino di pesaro

A Bologna Task force anti-degrado



Oltre 150 commercianti aderiscono al progetto per la riqualificazione degli studenti

Le iniziative: dalla raccolta differenziata ai graffiti

Sono 152 i commercianti della zona universitaria che hanno detto sì al progetto anti-degrado degli studentie che prenderanno attivamente parte alle iniziative di raccolta differenziata, servizi igienicie graffiti sulle saracinesche.
E proprio questi saranno i primi a partire: gli aspiranti writers avranno tempo fino al 30 giugno per presentare i bozzetti, che entro luglio si trasformeranno in disegni su saracinesche e campane per la raccolta differenziata.
A riferirlo sono gli studenti dell'associazione l'Altra Babele, che hanno battuto l'asse di via delle Moline, via de' Castagnoli, largo Respighi, piazza Verdi, via Petroni e piazza Aldrovandi, incassando l'adesione dell'80% degli esercizi commerciali.
Lo scorso ottobre si sono infatti aggiudicati, col progetto SiAmoBo, il bando di Comune e Ateneo contro il degrado dell'area che gravita attorno a via Zamboni,e quella dei graffiti era una delle sei iniziative in campo.
Non tutte le difficoltà sono ancora appianate.
Non è ancora chiaro chi coprirà i costi di bombolette spray e prodotti per i disegni dei writers.
L'Altra Babele si farà carico dell'occorrente per colorare le 15 campane, che uno sponsor non ce l'hanno.
Alcune decine di negozianti si sono già detti prontia contribuire economicamente.
Tutti possono aspirare a colorare il proprio pezzetto di zona universitaria.
Il concorso messo a punto dagli studenti de l'Alt ra Ba bele e Terzo Millennio (www.siamobologna.i nfo/news/idee/930540) si rivolge preferibilmente a giovani tra i 18 e i 30 anni, ma non esclude nessuno.
I bozzetti possono essere recapitati all'associazione via e-mail: info@siamobologna.info), per posta o a mano (via Gandusio, 10)entro le ore 12 del 30 giugno. Saranno quindi esaminati da una commissione tecnica, dove non mancheranno esperti dell'Accademia di belle arti, Istituto d'arte, Liceo artistico e Dipartimento di musica e spettacolo dell'Ate neo.
Dopo una prima scrematura, saranno sottoposti al vaglio dei negozianti che ovviamente saranno liberi di scegliere i disegni che preferiscono e, già entro la fine di luglio, si passerà alla fase esecutiva.
«Il progetto - spiega Simona Larghetti, studentessa di Lettere, de l'Altra Babele - nasce dall'idea di trasformare i graffiti da "problema" a risorsa creativa per la città, valorizzandone la dimensione artistica e promuovendo il dialogo tra giovani, commercianti, istituzioni, writers ed esperti».
«L'Ateneo continuerà, insieme al Comune, a fare la propria parte - assicura il prorettore agli studenti Paola Monari - ma queste iniziative meritano sostegno da parte di tutti: privati, istituzioni, cittadini, gruppi e studenti».
«Siamo Bologna colorarla di idee è uno dei sei ambiti di intervento del progetto SiAmoBo - spiega Vito Bernardo che dell'associazione presidente.
Tutti sono accomunati dall'intento di rendere gli studenti protagonisti della variegata comunità che vive la zona universitaria».
Oltre ai graffiti, il progetto antidegrado "Siamo Bologna" contempla interventi su rumore notturno, raccolta differenziata della spazzatura,annunci per gli studenti, bagni pubblicie biciclette.
Tra le novità più recenti, l'installazione la scorsa settimana di due nuovi bagni in piazza Verdi e l'apertura alcuni giorni fa della ciclofficina, un laboratorio cui affidare vecchie bici rotte non più in uso, affinché siano rimesse in sesto e vendute all'asta: prossimo appuntamento, il 25 pomeriggio.

fonte:l'informazione di bologna

Spazi appositi? Non basta




CARMIGNANI REPLICA A VITELLI

CARO CARLINO, sono rimasto sorpreso dalla lettera del signor Vitelli, uscita ieri sul vostro giornale, in merito alla supposta 'soluzione giusta' del problema writers.
Egli accenna a città dove la soluzione ai writers è stata trovata, destinando loro spazi dove poter disegnare.
Sarebbe interessante sapere, in modo particolareggiato,in quali città il graffitismo selvaggio è stato abbattuto semplicemente concedendo muri legali per dipingere.
E'invece noto che in nessuna città al mondo tale metodo ha risolto il problema del vandalismo.
Ripulire subito le tag con un corpo ad hoc di addetti ai lavori che cancellino le scritte ogni volta che appaiono sui muri della città è, invece, un ottimo deterrente contro il ripetersi del fenomeno.
Lo fanno all'estero da tempo, unitamente a sanzioni dignitose.

Maurizio Carmignani, ingegnere

Fonte:ilrestodelcarlino Ascoli

I Bambini fanno ciò che vedono...



A volte ci si domanda il perchè di tanta inciviltà da parte dei ragazzi.. la mancanza di rispetto nei confronti delle altre persone, degli animali, del bene comune..

Episodi di bullismo nelle scuole, azioni che portano al degrado urbano, come lo scrivere sui muri o anche semplicemente buttare una carta per terra...

Non ci si nasce maleducati e violenti ma ci si diventa.. Se avete un figlio, pensate bene a come educarlo...

Facciamo qualcosa per migliorare noi stessi e chi ci è vicino. Ogni giorno....



Ripulire' Ascoli dai writers Ecco le soluzione giusta»



CARO CARLINO, pochi giorni fa, pubblicata tra i punti del programma elettorale di alcuni nostri politici, mi è capitato di leggere di un'iniziativa volta a 'ripulire' Ascoli dai cosiddetti writers, ovvero coloro che segnano e disegnano sui muri della città.
La soluzione prospettata da uno dei candidati sindaco, ancora in gioco, sarebbe quella di organizzare un corpo ad hoc di addetti ai lavori per cancellare le scritte ogni qualvolta dovessero apparire: laddove uno scrive, l'altro cancella.
Questo meccanismo non corre forse il rischio diì creare una sorta di circolo vizioso autogestito tra le due categorie apparentemente opposte, aumentando potenzialmente l'una le entrate dell'altra?
Dai numerosi dubbi in merito alla questione è nata la vignetta che propongo come chiave di lettura immediata e spunto di riflessione (nella foto).
Dov'è l'atteggiamento propositivo ed innovativo tanto decantato dai politici locali? La via percorsa sembra essere quella dell'opportunismo che ci sta portando in un vicolo cieco, chiuso al dialogo con le diversità che potrebbero invece in qualche modo arricchirci.
In alcune città la soluzione ai writers è stata trovata destinando loro spazi dove poter disegnare, rendendo concreta la possibilità di essere conosciuti e riconosciuti come artisti del proprio pensiero.
In questi giorni, inoltre, camminando per le vie della nostra bella città, è impossibile non notare quante immagini inutili e volti in vetrina rubano spazio ad iniziative interessanti alle quali non viene dato nessun risalto.
Parlo di progetti per ricollocare aree dimesse della nostra città; dei corsi formativi per tecnici di energie ecosostenibili come il fotovoltaico: tutti finanziati dalla Comunità Europea, promossi dalla
Regione e altri enti.
E concludo: vale davvero di più il 'mettersi in mostra' di fronte alla qualità di un messaggio che crea contenuto all'informazione?
Valerio Vitelli

Fonte:ilresto del carlino di Ascoli Picneo


Quel che rimane delle elezioni...

A quasi 3 giorni dalla chiusura delle urne per le elezioni delle comunali, e nell'attesa del ballottaggio tra i 2 candidtati sindaci tra 15 giorni, ecco cosa ci ha lasciato la campagna elettorale....
Questo è lo spettacolo indegno, che si presenta sulla via che porta al Parcheggio di Porta Torricella, utilizzato non solo da noi ascolani ma da turisti e professionisti che provengono da fuori e vengono nella nostra città per visitarla o per motivi di lavoro..
Quintali e quintali di carta, utilizzata per "santini", manifesti, giornalini, con su scritto programmi mirabolanti, promesse su promesse, buoni propositi, soluzioni definitive per tutti i mali della nostra città..
Chissà se in queste tante belle parole, seguirà qualche fatto concreto.. come ad esempio la lotta al degrado urbano..
Per adesso, niente di nuovo.. il degrado batte il decoro 2-0

operAZIONE Decoro Urbano



Ci sono vari tipi di degrado nella nostra città, uno di questi interessa il verde urbano.

Dopo una ricognizione in centro storico, i ragazzi dell’Associazione Culturale AscoliDaVivere, preso atto del fatto che alcune fioriere erano da tempo lasciate nel più completo abbandono, hanno deciso di adoperarsi affinchè, lì dove facevano bella mostra erbacce e sporcizia varia, tornassero a sbocciare i fiori.

Attingendo dal fondo cassa dell’Associazione, sono state acquistate 36 piantine (24 di Petunie e 12 di SunPatiens) che sono state piantumate nelle 12 fioriere di viale De Gasperi che è a tutti gli effetti la prima zona con cui entrano a contatto i turisti (essendo l’abituale parcheggio dei loro pullman) e anche il luogo di passaggio di migliaia di studenti della provincia che in quel punto utilizzano i mezzi urbani per spostarsi.

In più, in sede di riunione, si è deciso di intervenire anche sulla grande fioriera posta in piazza del Popolo all’incrocio tra via Cino Del Duca e via Panichi. La suddetta fioriera accoglieva ormai solo terra e cicche di sigaretta. Quindi nella tarda serata di lunedì 8 giugno i ragazzi di AscoliDaVivere vi hanno piantumato un alberello di Ligustro ed intorno 4 piantine di petunie.

Quello fatto dall'Associazione non vuole essere altro che un piccolo gesto... un gesto che di certo non risolverà i gravi problemi di degrado presenti nella nostra città, ma che vuole essere un segnale per far capire che basta un piccolo impegno da parte di tutti (cittadini e amministrazione comunale) per avere una città migliore sia per noi che per i turisti. Una iniziativa, quella realizzata dall'Associazione, che si inquadra quindi nell'ottica di un proseguimento dell'impegno a favore della città dopo la manifestazione "I Am Ascoli".

L’Associazione intende, in conclusione, ringraziare Traini EcoServices di Villa Sant’Antonio per la collaborazione e la sensibilità dimostrata.

per vedere le foto:
www.ascolidavivere.it/visualizza-news.aspx?idnews=6835

Writers stranieri: «Veniamo in Italia perchè qui non ci succede niente»

I graffittari (o writers) si ritengono artisti che manifestano la propria creatività sui mezzi pubblici a partire da vagoni ferroviari e stazioni.
«È molto grave - commenta il responsabile Protezione aziendale del gruppo Fs, Franco Fiumara - che molti di questi giovani siano stranieri: la Polizia ferroviaria, infatti, in alcuni blitz alla fine dello scorso anno e in gennaio ne ha fermati a Milano e Verona. Erano di nazionalità francese, tedesca austriaca e persino alcuni americani. Alla domanda "perchè venite in Italia a imbrattare vagoni e stazioni?"
la risposta è stata immediata: "perchè qui se ci prendono non ci fanno niente e siamo liberi in poche ore!".
Nei loro Paesi, invece, rischiano alcuni anni di carcere come molti di loro hanno ammesso di aver già scontato»

fonte: il gazzettino edizione nazionale

Muri e monumenti imbrattati? Puliti col bicarbonato di sodio

di Mario Fabbroni
In casa non c'è sporco che tenga. Per strada, invece, pulire sembra davvero impresa impossibile: scritte sui muri, olezzo, spray e graffiti perfino sui monumenti.

Una città non è sporca solo per i rifiuti, ma anche quando l'arredo urbano non ha decoro.
E laddove si tenta un restyling (come per la Galleria Principe di Napoli: chiusa per mesi, riaperta da qualche giorno e già imbrattata), restano impuniti i nuovi assalti dei vandali.
Eppure il decreto sicurezza sancisce pene per chi imbratta ma anche per chi non "protegge" le città: Verona, ad esempio, ha dichiarato guerra ai writers. Napoli invece tollera il degrado, perchè "impotente".
«Solo che nessuno spiega alla gente che non bisogna investire capitali per pulire le città - dice l'imprenditrice Annamaria Rizzo -. Specie ora che graffiti e spray imbrattanti possono essere sconfitti a ripetizione, grazie al bicarbonato di sodio».

Non è una boutade: un potente getto di bicarbonato ed i graffiti spariscono.
Il brevetto è dentro le attrezzature all'avanguardia della Servizi Ambienti Metropolitani, azienda di Mestre con sede anche al Centro direzionale (www.grupposamsrl.com).
«Si chiama "Sobijet": utilizza solo aria compressa, acqua e detergente a base di bicarbonato di sodio purissimo con una particolare granulometria. Siamo pronti a dimostrarne ovunque l'efficacia.
Anche laddove i vandali hanno colpito, come nella bella Galleria partenopea».
I costi di un intervento?

«Molto contenuti, forse anche troppo». Una sfida da raccogliere.
Fonte: 03/06/2009 Leggo Pag. 22 NAPOLI

L'Ambiente degradato, degrada il comportamento.

Immaginate di osservare un tizio armato di bomboletta spray intenzionato a imbrattare un muro pubblico con alcune scritte. Secondo voi è più probabile che imbratti un muro già violato con altre scritte o un muro immacolato?
Il muro immacolato può avere un qual certo effetto attrattivo, ma pare che il costo emotivo di violare un contesto non degradato sia eccessivo anche per chi in teoria non dovrebbe porsi problemi di sorta.
Nel 1982 apparve un articolo sul The Atlantic a firma del politologo James Q. Wilson e del criminologo George L. Kelling nel quale venne proposta la cosiddetta Broken Window Theory, la teoria delle finestre rotte.
Secondo questa teoria le condizioni di degrado di un ambiente hanno un effetto significativo sul comportamento antisociale delle persone. Nella fattispecie essi affermarono che, se un palazzo ha un paio di finestre rotte ed esse non vengono riparate tempestivamente, si assiste alla tendenza da parte dei vandali a romperne altre, eventualmente a introdursi nel palazzo e se non è occupato a occuparlo e ad accendere fuochi all’interno. La teoria, benché suggestiva e tutto sommato ragionevole (se un contesto urbano è degradato vuol dire che nessuno se ne prende cura e quindi posso devastarlo con minor sforzo emotivo) non aveva ricevuto però grosse conferme empiriche.
E’ stato però pubblicato su Science in questi giorni un articolo di alcuni ricercatori della University of Groningen in Olanda, nel quale si dimostra, con diversi esperimenti, che se le persone vedono qualche regola o norma violate (come la presenza di scritte sui muri o veicoli parcheggiati illegalmente) sono più propense a violarne altre, per esempio commettendo furti o spargendo rifiuti.
Vediamo uno di questi esperimenti. I ricercatori hanno attaccato dei volantini ai manubri di alcune biciclette parcheggiate in un vicolo dai muri puliti nel quale era presente un cartello che vietava i graffiti. Nel vicolo non c’erano cestini per i rifiuti. Hanno quindi osservato, senza farsi vedere, quanti ciclisti gettavano i volantini per terra o li poggiavano su altre bici piuttosto che conservarli e portarli con sé per buttarli da qualche altra parte in un secondo momento. Il giorno dopo hanno condotto la stessa osservazione nello stesso posto alle medesime condizioni, con la differenza che sui muri, durante la notte, erano stati disegnati dei graffiti. Alcuni di essi erano semplici scritte, altri erano più elaborati e potevano essere percepiti più come “arte” che come violazione delle norme.
I risultati sono stati eloquenti: quando c’era il cartello di divieto e il muro lindo solo un terzo dei ciclisti gettava via il volantino o lo poggiava su un’altra bici, ma quando i graffiti erano presenti sui muri lo faceva più dei due terzi dei ciclisti.
Gli altri esperimenti sono descritti nel pdf “Materials and Methods” che vi linko in calce al post. La cosa interessante di questi studi è l’evidenza della cosiddetta cross-norm violation, ovvero le persone non sono semplicemente spinte a commettere le stesse infrazioni che vedono commesse da altri nel medesimo contesto, ma hanno maggiori probabilità di violare altre norme anche se non specificatamente già violate.
E’ chiaro che non è possibile individuare nel degrado urbano la causa dei comportamenti di violazione delle regole, ma c’è un’evidente correlazione fra condizioni dell’ambiente e tendenze comportamentali. Questo suggerisce che politiche di prevenzione sono possibili intervenendo direttamente sullo stato dei luoghi, in aggiunta o anche in alternativa agli interventi classici come la repressione o l’educazione, con costi teoricamente inferiori.
Questa sorta di plasmabilità sociale dei comportamenti può essere, è noto, davvero potente. Il Prof. Cialdini, “profeta” dell’influenza sociale e della psicologia della persuasione , sull’articolo di Science Magazine che commenta questa ricerca riporta un suo studio nel quale ha potuto verificare che, se nei bagni di un albergo viene affisso un cartello nel quale si specifica che riutilizzare gli asciugamani per la doccia è salutare per l’ambiente, il 38% degli ospiti li riusa. La percentuale degli ospiti che riutilizzano gli asciugamani sale al 50% se il cartello riporta il dato che “la maggiorparte degli ospiti degli alberghi riutilizzano gli asciugamani”.
La letteratura psicologica, se utilizzata, è talvolta tutt'altro che un esercizio di stile.

Pubblicato da Giulietta Capacchione alle 14:22 in Psicologia sociale