Secondo ESA non è imbrattamento..

Navigando nella rete alla ricerca di nuova documentazione contro il degrado da pubblicare sul Blog, mi sono imbattutto in questo video "esilarante" per non dire deprimente, dove il famoso ESA (ex componente del gruppo RAP O.T.R.), difende chi usa i nostri muri e i nostri monumenti per esprimere la propria arte..
Voglio subito precisare che come Ascoli da Vivere e I Am Ascoli, abbiamo sempre rimarcato la differnza tra writer e imbrattamuro sottolinenando che riconosciamo l'arte dei primi e il vandalismo dei secondi (molte volte ahimè, le stesse persone fanno parte delle due categorie, realizzando sia writing nei muri di periferia che il bombing sulle mura delle nostre case).

Ma torniamo alla canzone in questione.. il buon ESA, nel testo della canzone rima le seguenti frasi:
" Non è imbrattamento da non scherziamo... forse per me ci dovrebbero ringraziare.. non è una bravata, non è un crimine, ma è arte e divertimento..."

Cosa aggiungere e cosa dire..ci sarebbe da fare un minuto di raccoglimento per riflettere e farsi tante domande..ma poi penso che la cosa migliore sia fare controinformazione (pensate, dobbiamo quasi giustificarci di portare avanti la legalità attraverso articoli e documentazione varia).

Penso che sia un'ottima idea ad esempio che le istituzioni utlizzino nelle scuole,in TV, e in tutto quello dove i giovani interagiscono, le stesse armi di comunicazione facendo dei video spot e delle campagne pubblicitare per insegnare loro, il rispetto del bene comune..
Mentre ad ESA auguro con tutto il cuore di ritrovare la sua macchina completamente scarabocchiata e rigata.. non credo si arrabbierà.. tanto per lui non è una bravata,ma arte e divertimento...


Napoli : Emergenza graffiti
fonte: www.ripuliamoli.blospot.com

La basilica di San Francesco di Paola, come tutti i monumenti napoletani, è quotidianamente offesa da giovani vandali. Le scritte sono dappertutto e a niente serve lo spauracchio delll'ordinanza comunale n°483 che punisce con una sanzione pecuniaria (da €200 a €500) chi imbratta o deturpa monumenti, edifici pubblici, oggetti e cose di arredo urbano.
Il video che pubblico è stato realizzato da Angelo Forgione del movimento V.A.N.T.O. (valorizzazione autentica napoletanità a tutela dell'orgoglio). Le immagini che vedrete vi lasceranno senza parole.
Ormai la città affonda sempre più nel degrado e fa male sapere che sono le nuove generazioni, alla luce del sole e sotto gli occhi i tutti, a provocare il maggior numero di danni all'immenso patrimonio artistico di Napoli.

Caro Imbrattamuri ti scrivo..




Così deve aver pensato l'ideatore del curioso cartello presente in Rua dei Sabini, forse dopo aver ridipinto per l'ennesima volta le serrande dei suoi locali, dopo l'ennesimo attacco "indisturbato" da parte degl'imbrattamuri.

Il cartello in questione riportava la seguente frase: "Si prega gentilmente (se possibile) di non graffitare le serrande Nr 17 e Nr 15, molte grazie"

Si perché, l'ignaro signore, ha creduto che visto la totale assenza delle istituzioni, nel contrastare l'azione di questi "Unni", ha pensato che forse con la gentilezza si potesse ottenere qualcosa, ma di tutta risposta, oltre alle serranda si è ritrovato anche il cartello imbrattato.

Questa è un'ulteriore riprova che cittadini e proprietari di locali, non sanno più cosa inventare per difendere le proprie mura e le proprie serrande dall'attacco di questi vandali, che con una bomboletta in mano credono di poter far tutto, perché tanto a nessuno importa dei danni che fanno..
Ma forse i maggiori danni li sta facendo chi fa passare nell'indifferenza questo scempio…

Como:Una taglia per chi collabora nell'individuare i writers del paese

Soldi per chi denuncia i writer Il sindaco: «Cittadini, collaborate»

Taglia sui graffittari. Sanzione da 200 euro per chi danneggia arredi pubblici

Gli episodi degli ultimi giorni hanno fatto imbufalire il sindaco Elio Rimoldi che ora pensa di promettere una somma di denaro per individuare gli imbrattatori.
Questi sono riusciti a non farsi cogliere sul fatto forse curando gli spostamenti di vigili e
carabinieri in servizio notturno.
La pensilina dell'autobus sulla provinciale, peraltro nuova di zecca, è stata presa di mira dai graffitari che hanno pensato bene di imbrattarla con le solite scritte.

Non solo. Nel raid anche le recinzioni di case e aziende di via Milanese sono state deturpate.
Tutto lavoro buttato via quello dei residenti che quest'estate hanno ridipinto cancelli e recinzioni delle proprie abitazioni ora nuovamente da ripulire.«Mi appello ai cittadini.

Prima di costituire le ronde ci sono i vicini di casa che vedono questi vandalismi.
Sono loro le prime ronde. Segnalate, telefonate - è l'esortazione di Rimoldi - non girate la faccia dall'altra parte.
Sto pensando addirittura ad una taglia, ma spero che non sia necessario arrivare a questo».
Il primo cittadino è davvero arrabbiato, le ordinanze non mancano e le nuove norme aiuterebbero non poco, secondo Rimoldi, che difatti promette d'ora in poi pugno di ferro.

«L'ordinanza comunale dell'ottobre scorso stabilisce una sanzione di 200 euro per danneggiamenti di panchine, pavimentazioni e arredi pubblici.

Mentre il recente decreto Maroni oltre a sanzioni amministrative prevede conseguenze anche sul piano penale.

Faccio una promessa chiara: qualora i responsabili di questi atti fossero acciuffati - evidenzia - sarà applicato il massimo della sanzione che la legge prevede, insomma, se ne pentiranno.
Mi auguro che non siano venianesi, ma in ogni caso non ci saranno sconti per nessuno».
Il sindaco assicura che provvederà quanto prima a far ripulire i luoghi imbrattati. «Uno dei primi impegni di un amministratore è rendere il paese vivibile, ma purtroppo, si ricordino i responsabili, il denaro che dovremo spendere per ripulire non potrà essere utilizzato per altre importanti necessità di Veniano».
Laura Attolico

fonte:la provinica di como

Un esempio da segure dalla nostra amministrazione

Revolution!
Ci vorrebbe proprio una rivoluzione, come il titolo di questo video ideato e realizzato dal Blog riprendiamoci Roma http://http://riprendiamociroma.blogspot.com/ proprio per denunciare la situazione di degrado in cui come Ascoli, versa la capitale. Rivoluzione soprattutto etica e morale, per riprenderci le nostre città sempre più devastate dal degrado urbano, perpretato negli anni da gente ignorante e incivile, che ha agito e continua ad agire tra l'indifferenza generale, soprattutto delle istituzioni.
Perchè dobbiamo accettare di vivere in città, sporche, degradate, abbandonate? perchè deve passare tra l'indifferenza, questa forma di devastazione che rende le nostre città sempre meno vivibili dai cittadini e visitabili dai turisti?
Riprendiamoci le nostre città, e iniziamo una nuova rivoluzione per il decoro cittadino.. perchè ricordiamoci che il degrado urbano va di pari passo al degrado morale..




I Am ascoli ringrazia Riprendiamoci Roma per questo video.

Il Sacro e il Profano...

foto e segnalazione di Edo Orazi






Non so se passeggiando per le vie del centro, non vi sia capitato di vedere a Piazza Arringo durante le festività in onore del Patrono Sant'Emidio, quest'immagine emblematica che unisce il "sacro" con il "profano"..

Il sacro, dato dal carretto in legno utilizzato per la processione in onore del Santo, e il profano del tabellone elettronico, montato 2 mesi orsono nella bellissima Piazza, vero "pugno in un occhio", per i turisti e per gli Ascolani..

Ma se veramente vogliamo essere riconosciuti come Patrimonio dell'Unesco, come possiamo cadere ancora in certe nefandezze?

Non sarebbe ora di istituire come è stato fatto in molte altre città, un Ufficio del Decoro Urbano, che stabilizzi quello che si può e quello che non si può fare soprattutto per quanto riguarda l'arredo e il decoro urbano?

L'arte dello sfregio

di don LUCA VIOLONI

Come noto domenica scorsa dei non meglio definibili writer si sono "dilettati" nello sfregiare all'esterno la chiesa di Sant'Antonio della Motta, appena uscita da un importante e massiccio restauro durato anni.
Ne è nato un dibattito che non è solo un tormentone estivo, non solo un temporale di mezza estate.
Dietro non c'è solo la questione del ruolo dei writer e della loro abilità, non c'è solo il tema del degrado urbano e della sicurezza.
Sullo sfondo c'è anche e soprattutto la questione educativa in relazione a ciò che noi consideriamo Bellezza.

Che cosa è bello per noi?
Che cosa merita di essere custodito e richiede la nostra dedizione?
Cosa c'è di vero e di bello in ciò che ci viene tramandato (magari dopo averlo lustrato e tirato a lucido come nel caso di Sant'Antonio)?
Le domande si allargano.
Che cosa vuole comunicare chi furtivamente e senza il coraggio delle proprie azioni deturpa un patrimonio di fede?
Noia o un rifiuto di tale patrimonio?
Gusto della bravata o negazione di un simbolo e di una storia che vi è connessa?
Perché la bellezza può suscitare meraviglia ma anche il desiderio di sfregio?
Perché si compiono gesti incuranti delle conseguenze delle proprie azioni, incuranti della sofferenza che arrecano ad altri e dei costi anche economici che vengo accollati alla comunità? Alcune domande solo per dire che siamo chiamati a dire no alla cultura dell'irresponsabilità, dobbiamo favorire esperienze costruttive e di una Bellezza che apre sentieri di speranza
non infondata. Anche l'arte può contribuire efficacemente a questo percorso educativo, posto che si realizzi ciò che dieci anni fa scriveva Giovanni Paolo II agli artisti: "L'artista vive una peculiare relazione con la bellezza.
In un senso molto vero si può dire che la bellezza è la vocazione a lui rivolta dal Creatore col dono del "talento artistico".
E, certo, anche questo è un talento da far fruttare, nella logica della parabola evangelica dei talenti (cfr Mt 25,14-30).
" E continuava dicendo: "La differente vocazione di ogni artista, mentre determina l'ambito del suo servizio, indica i compiti che deve assumersi, il duro lavoro a cui deve sottostare, la responsabilità che deve affrontare.
Un artista consapevole di tutto ciò sa anche di dover operare senza lasciarsi dominare dalla ricerca di gloria fatua o dalla smania di una facile popolarità, ed ancor meno dal calcolo di un possibile profitto personale.
C'è dunque un'etica, anzi una "spiritualità" del servizio artistico, che a suo modo contribuisce alla vita e alla rinascita di un popolo.
Proprio a questo sembra voler alludere Cyprian Norwid quando afferma che "la bellezza è per entusiasmare al lavoro, il lavoro è per risorgere".
Ce lo auguriamo davvero.

fonte:laprealpina di varese

LINEA DURA A MILANO

Da oggi chi imbratta la città rischia due anni di carcere e fino a 10mila euro
di multa

Da oggi si fa sul serio.

Con il decreto legge sulla sicurezza, entrano in vigore misure nuove e più severe contro i writer.
«Ai futuri imbrattatori dico di fare molta attenzione.
Le loro bravate potrebbero costare due anni di galera e diecimila euro di multa», afferma il vicesindaco Riccardo De Corato.
Oltre naturalmente «ai danni che il Comune di Milano è pronto a chiedere, come già sta facendo nei sette processi penali, di cui uno concluso, in cui è parte civile».

Il Comune annuncia quindi un «nuovo giro di vite» per gli imbrattatori.

Il decreto legge, fa presente il vicesindaco, ha recepito proprio le indicazioni di Milano, «a partire dalla cancellazione della querela di parte che non è più necessaria anche fuori dal centro storico. Il che andrà a vantaggio delle periferie.
Per chi imbratterà un edificio a Quarto Oggiaro o a Baggio, ma anche i mezzi di trasporto pubblici o privati, la denuncia sarà d'ufficio». Mezzi che, tra l'altro, «proprio di recente sono stati presi di mira da graffitari anche dall'estero.
Tanto che in una settimana quattro spagnoli e due tedeschi sono stati arrestati in flagranza di reato».
D'ora in poi il Comune potrà contrastare tutti questi vandalismi con una pena che non sarà più una multa da 103 euro, ma potrà arrivare a 1000 euro o in alternativa il giudice ordinario potrà comminare la reclusione fino a sei mesi.
Per chi imbratta beni immobili di interesse storicoartistico, come le Colonne di San Lorenzo, la reclusione arriva fino a un anno e la multa fino a 3mila euro.
In caso di recidiva sale addirittura a due anni con sanzione fino a 10mila euro.
E il giudizio passa al tribunale.
Da inizio anno il Comune ha già inflitto con la nuova ordinanza 74 multe da 500 euro ai writters.

Imbrattata la fontana di via Rigantè






I teppisti hanno agito di notte e ora c’è qualche residente che vorrebbe spostarla da Borgo Solestà per sicurezza


Ascoli La fontana di via Rigantè non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella di Trevi a Roma e di sicuro i vandali che nei giorni scorsi l'hanno imbrattata con una vernice rossa non sono quelli di Ftm Azione futurista 2007.

Probabilmente l’atto teppistico è avvenuto di notte - affermano alcuni residenti - A Roma la polizia municipale subito transennò la fontana per permettere ai tecnici di verificare la natura del liquido e valutare eventuali danni ai marmi e alle statue del monumento del Bernini.
Ad Ascoli, anche il paragone è improponibile, solo l'affetto dei parrocchiani per il patrimonio comunale ha dato voce a questa denuncia.

Quella di Via Riganté non rientrerà probabilmente nella competenza della Soprintendenza dei beni culturali ma di certo questa vicenda non può passare inosservata all'Arengo e soprattutto da parte di chi gestisce la delega del patrimonio. Ma non escludiamo che l'assessore sia già al corrente di tutto e magari stia attendendo una rivendicazione futurista!.

Sta di fatto - ancora i residenti - che l'Amministrazione si deve attivare per ripulire la fontana soprattutto in questo periodo in cui i turisti visitano il ponte Romano.
E la fontana imbrattata non è un bel biglietto da visita per la città.

Inoltre - concludono - suggeriamo anche una interessante soluzione per quella fontana, ovviamente dopo che sia stata adeguatamente ripulita. Una buona idea sarebbe rimuoverla e trasferirla nell'aiuola attigua alla chiesa di San Pietro ed Anastasio, dove pur essendo chiaramente postuma non stonerebbe”. I residenti di Solestà girano il caso alla nuova giunta comunale affinchè subito avviato il restauro consistente in una semplice ripulitura della fontana.



Fonte:corriere adriatico.it


Finalmente il degrado non passa più tra l'indifferenza generale.

Abbiamo accolto con piacere la denuncia fatta da alcuni residenti di Borgo Solestà, per l'imbrattamento della Fontana in Via Rigantè, addirittura anticipandoci visto che stavamo preparando un articolo su quest'ennesimo episodio d'ignoranza che va a discapito del patrimonio artistico di Ascoli.

Volevamo fare soltanto due precisazioni:

1.la fontana in questione è sta costruita nel 1882 e collocata nella piazza davanti alla chiesa di San Gregorio Magno e successivamente rimossa e collocata a Borgo Solestà.

2.L'atto teppistico è d'attribuire a chi ha pitturato il ponte di Borgo solestà sotto il periodo quintanaro, che nell'azione di ripulire i pennelli nella fontana, l'hanno imbrattata..

Dalla lettera di un nostro lettore:

Incuria e prepotenza ai danni di Ascoli

Negli ultimi mesi sono stato tristemente colpito da alcuni casi di pesante incuria e prepotenza perpetrati alla nostra Ascoli.

1. Alle persone per bene, magari a quelle che hanno combattuto per la nostra libertà, raccomando vivamente di non visitare il monumento a V.Emanuele II posto nei giardini di viale Indipendenza; stesso discorso dicasi per la fontana dei cani (corso Mazzini, angolo via Sacconi).
Sicuramente non reggerebbero allo scempio che si presenterebbe ai loro occhi.

2. La palina con indicazioni turistiche piantata in Piazza del Popolo vicino a S. Francesco è stata finalmente rimossa; propongo comunque di rendere pubbliche le generalità del geniale progettista che aveva ordinato di sistemarla a un metro e mezzo circa dall'edicola barocca eretta dallo scultore Lazzaro Morelli nel 1639).

3. La pianta di fico (?) cresciuta da qualche anno sopra l'altare del Giosafatti (trasferito nei giardini del Colucci) è stata rimossa grazie alla sensibilità del Sindaco Castelli, soltanto qualche giorno dopo la sua elezione a primo cittadino. A quando le prossime azioni per il restauro completo dell'altare?

4. L'immane degrado dei muri della nostra città (writers?), complice la massima indifferenza di tutti noi. Ma chi sono questi DRUST, KORE, RIFE, DRIA, ecc. ecc.? Mi dicono che sono ben conosciuti dalle forze dell'ordine e che li dobbiamo impunemente sopportare. Ma vogliamo invece agire con fermezza e tolleranza zero nei riguardi dei vandali, come fanno in altre città italiane? Prima questo e poi forse potremo proporre Ascoli come èatrimonio dell'umanità.

5. L'azione che reputo più grave di tutte in senso assoluto è stata quella di affiggere un cartellone elettronico (!) sotto i portici del palazzo comunale, in Piazza Arringo.
Ma è concepibile che un dipendente comunale, quindi al servizio della collettività, possa violare così vistosamente le leggi vigenti e portare a compimento un tale progetto? E per il massimo spregio va a sciegliere una ditta fornitrice di Alberobello, nella provincia di Bari?
Ricordo poi come l'ex commissario prefettizio Costantini avesse disposto di togliere tale scempio con la massima sollecitudine. Ma il tabellone è sempre lì, in bella mostra per tutti i turisti in arrivo, per tutte le solenni festività religiose e civili del Santo Patrono.
Mi piacerebbe tanto che per un certo numero di mesi venisse prelevata dallo stipendio del dipendente arrogante una sostanziosa quantità di denaro, fino a risarcimento completo.
Distinti saluti.

Dr. Edo Orazi

Meglio tardi che mai....




foto:geocities.com



Leggendo il blog degrado Italia ho trovato questa frase:


La bellezza e l'armonia dei luoghi sono fondamentali per la civiltà, l'orgoglio e la felicità di un popolo.

Nel 1309 il Costituto della città di Siena, esortava ad avere a cuore 'massimamente la bellezza della città, per cagione di diletto e allegrezza ai forestieri, per onore, prosperità e accrescimento della città e dei cittadini'.

Già nel 1309 a Siena si proccupavano di tutelare il decoro della città.. ad Ascoli quando arriveremo a questa presa di coscienza?

Meglio tardi che mai...

EDIZIONE DELLA QUINTANA 2009- IN & OUT

Anche quest'anno dopo una sfida avvincente, si è concluso il torneo cavalleresco della Quintana edizione 2009, che ha visto la vittoria di Massmi Gubbini del Sestiere di Porta Tufilla, dopo che nell'edizione di Luglio a vincere era stato il cavaliere di Piazzarola Luca Veneri.
Come per ogni cosa che finisce anche per la manifestazione quintanara è tempo di bilanci.
Il Blog I Am Ascoli non vuole entrare nell'aspetto tecnico di una valutazione, o comunque non crede di avere le competenze per avere un ruolo simile, vuole solo segnalare la cosa IN e la cosa OUT di questa edizione della Quintana.

IN

è aver visto finalmente qualcuno che si muove per promuovere i prodotti artistici locali; ieri sotto la loggia dei mercanti è stata allestita una bancarella dall'Associazione Arte Picena, con sopra manufatti di vari generi riguardante la Quintana e la città di Ascoli.
Finalmente i turisti possono conoscere la nostra arte sotto il periodo quintanaro e forse comprare qualcosa.. Ci voleva tanto? Speriamo soltanto che non passi inosservato e che già dal prossimo anno ci saranno altre bancarelle...!!



OUT

Le mura esterne del campo giochi dello Squarcia, dove ogni anno per le due edizioni della Quntana vanno ad assistere la giostra migliaia di concittadini e soprattutto turisti.
L'anno scorso sono stati fatti dei lavori all'interno del campo, ma fuori? Uno spettacolo davvero indegno, muri imbrattati dappertutto! Nell'attesa di un intervento che riporti un po di decoro, speriamo solo che i turisti scambino le scritte vandaliche in dipinti medioevali ben preservati....