L'arte dello sfregio

di don LUCA VIOLONI

Come noto domenica scorsa dei non meglio definibili writer si sono "dilettati" nello sfregiare all'esterno la chiesa di Sant'Antonio della Motta, appena uscita da un importante e massiccio restauro durato anni.
Ne è nato un dibattito che non è solo un tormentone estivo, non solo un temporale di mezza estate.
Dietro non c'è solo la questione del ruolo dei writer e della loro abilità, non c'è solo il tema del degrado urbano e della sicurezza.
Sullo sfondo c'è anche e soprattutto la questione educativa in relazione a ciò che noi consideriamo Bellezza.

Che cosa è bello per noi?
Che cosa merita di essere custodito e richiede la nostra dedizione?
Cosa c'è di vero e di bello in ciò che ci viene tramandato (magari dopo averlo lustrato e tirato a lucido come nel caso di Sant'Antonio)?
Le domande si allargano.
Che cosa vuole comunicare chi furtivamente e senza il coraggio delle proprie azioni deturpa un patrimonio di fede?
Noia o un rifiuto di tale patrimonio?
Gusto della bravata o negazione di un simbolo e di una storia che vi è connessa?
Perché la bellezza può suscitare meraviglia ma anche il desiderio di sfregio?
Perché si compiono gesti incuranti delle conseguenze delle proprie azioni, incuranti della sofferenza che arrecano ad altri e dei costi anche economici che vengo accollati alla comunità? Alcune domande solo per dire che siamo chiamati a dire no alla cultura dell'irresponsabilità, dobbiamo favorire esperienze costruttive e di una Bellezza che apre sentieri di speranza
non infondata. Anche l'arte può contribuire efficacemente a questo percorso educativo, posto che si realizzi ciò che dieci anni fa scriveva Giovanni Paolo II agli artisti: "L'artista vive una peculiare relazione con la bellezza.
In un senso molto vero si può dire che la bellezza è la vocazione a lui rivolta dal Creatore col dono del "talento artistico".
E, certo, anche questo è un talento da far fruttare, nella logica della parabola evangelica dei talenti (cfr Mt 25,14-30).
" E continuava dicendo: "La differente vocazione di ogni artista, mentre determina l'ambito del suo servizio, indica i compiti che deve assumersi, il duro lavoro a cui deve sottostare, la responsabilità che deve affrontare.
Un artista consapevole di tutto ciò sa anche di dover operare senza lasciarsi dominare dalla ricerca di gloria fatua o dalla smania di una facile popolarità, ed ancor meno dal calcolo di un possibile profitto personale.
C'è dunque un'etica, anzi una "spiritualità" del servizio artistico, che a suo modo contribuisce alla vita e alla rinascita di un popolo.
Proprio a questo sembra voler alludere Cyprian Norwid quando afferma che "la bellezza è per entusiasmare al lavoro, il lavoro è per risorgere".
Ce lo auguriamo davvero.

fonte:laprealpina di varese

1 commento:

Riprendiamoci Roma ha detto...

Salve amici di Ascoli! Se la scritta è su un monumento provate a segnalarla al Comune, di solito in questi casi provvedono rapidamente a rimuoverla. In questi giorni stiamo sperimentando alcuni interventi antigraffiti. Abbiamo visto che le tag a pennarello indelebile vengono via benissimo da superfici in metallo (saracinesche, segnali stradali, cancelli, ecc.) con una spugna leggermente abrasiva (di quelle verdi che si usano per lavare i piatti) imbevuta d'alcol. Quindi è necessario lavare la superficie con abbondante acqua, per evitare che rimangano tracce di alcool e che l'inchiostro sciolto si secchi e si vada a depositare nuovamente sulla superficie. Per le tag in vernice, esistono prodotti antigraffiti molto economici, che consentono di rimuovere le tag in pochi minuti. Sul marmo, specie se non è perfettamente liscio, serve parecchio olio di gomito, mentre sull'intonaco non è consigliabile utilizzarlo perchè rovina la vernice dell'intonaco stesso. Noi abbiamo iniziato da poco a dedicarci a questo genere di interventi e devo dire che i risultati sono davvero notevoli! Vi invito a fare altrettanto nella bellissima città di Ascoli. Ovviamente, prima di intervenire, verificate che gli edifici non siano vincolati, e comunque mai intervenire su un monumento, chiesa, fontana, ecc. Un saluto da Roma!