30-05-2010

Ma invece di litigare perchè non si collabora?

L'Associazione Ascoli da Vivere interviene nella diatriba tra alcune Associazioni Culturali che mettono in dubbio l'efficacia della macchina idropulitrice, e l'Assessore Claudio Travanti che esclude la pericolosità di arrecare ulteriori danni ad edifici storici e monumenti con l'utilizzo del macchinario in questione.

Come Associazione rimaniamo abbastanza interdetti di fronte a questo nuovo scambio di accuse tra le parti, e soprattutto non capiamo l'utilità nel continuare questa "faida" che non porta da nessuna parte.
Che senso ha dimostrare di avere più competenza in materia, cercando di screditare l'altra parte?
Non sarebbe più intelligente cercare un confronto costruttivo e una collaborazione che porti ad un'unità d'intenti, nella lotta al degrado urbano?
Non capiamo sinceramente il perché, nella nostra città non accada quello che già in altre città è realtà, dove le istituzioni, le associazioni e i cittadini, collaborano fianco a fianco per ridare decoro alla città.
Circa una settimana fa ad esempio, alcune Associazioni compresa la nostra, si sono incontrate per far nascere un coordinamento antidegrado con l'intento di dare il proprio contributo nel contrastare situazioni di degrado in città, allora perché da parte dell'amministrazione comunale e dall'Assessorato competente non considerare questo movimento un'opportunità e non una minaccia?
Eppure l'obiettivo è lo stesso.
Infine Ascoli da Vivere fa una proposta: perché Travanti non invita cittadini e Associazioni interessate, in una delle prossime azioni di pulizia già programmate con la macchina idropulitrice?
L'Assessore e l'associazione Ambiente e Vita dimostreranno con i fatti che non c'è niente da temere, dall'altra parte si sarà data la possibilità a tutte quelle associazioni che da anni si battono per questo gravoso problema, di partecipare attivamente al ripristino del decoro urbano.
Perché una cosa è certa: pulire senza un'azione di sensibilizzazione porta solo ad una soluzione temporanea del problema.
Ben presto le parti pulite torneranno ad essere imbrattate, perché manca purtroppo il senso civico ed il rispetto del bene comune da parte delle persone.

Ascoli da Vivere

28-05-2010

La macchina è sicura


Travanti alle associazioni: "Altri mezzi aggrediscono il travertino"

L’assessore all’ambiente, Claudio Travanti, difende la scelta della convenzione tra l’Arengo e l’associazione "L’ambiente è vita" per la pulizia, attraverso la macchina lavante, dei muri degli edifici pubblici sporcati dai writers e dagli imbrattatori. Nel contempo, Travanti replica piccato ad alcune associazioni culturali ascolane che affermano che la macchina lavante potrebbe arrecare danni ben più gravi dei vandali agli edifici storici ed ai monumenti che vengono puliti. "Escludo - sostiene l’assessore all’ambiente - la pericolosità di questo macchinario in quanto si usano soltanto, l’acqua calda, il vapore e l’acqua fredda cui viene aggiunto del bicarbonato. Vorrei anche precisare, una volta per tutte, un’altra questione e cioè che non si tratta di una sabbiatrice. Non vorrei che qualcuno parlasse così solo perché teme la concorrenza della macchina lavante, che è un mezzo decisamente innovativo. La critica mossa dal presidente dell’Archeoclub Mariolina Massignani e dai rappresentanti di altre associazioni culturali, i quali dubitano dell’efficacia della macchina lavante possono benissimo contattare i soci di "L’ambiente è vita" e seguire personalmente il lavoro di pulitura dei muri per capire come avviene anche dal punto di vista tecnico". L’assessore Travanti aggiunge: "Mi meraviglio come mai i rappresentanti delle associazioni culturali ascolane non abbiano avuto la stessa solerzia nei riguardi di chi utilizza da tempo delle macchine che aggrediscono il nostro travertino che invece va ad ogni costo salvaguardato. In città vediamo degli edifici storici appena ristrutturati che hanno un colore così bianco che non sembrano nemmeno essere costruiti con il travertino. Piuttosto pare che vi sia stata passata sopra una mano di vernice.
E’ auspicabile che le associazioni cittadine che hanno tutte come obiettivo il decoro e lo sviluppo culturale della città continuino a collaborare sempre più intensamente e si confrontino con "L’ambiente è vita" per intraprendere un percorso comune".

Travanti conclude accennando ai prossimi interventi della macchina lavante: "Vorrei ricordare che questa Amministrazione ha in programma la riqualificazione urbana, in particolare del centro storico, e continuerà su questa strada. Nelle prossime settimane interverremo per la pulizia della pavimentazione di piazza del Popolo e dei portici.

Proseguiremmo nella cancellazione delle scritte in via Lungo Castellano e cominceremo a viale De Gasperi, al ponte di Cecco e interverremo sulla statua di Vittorio Emanuele ai giardini pubblici. Quando sarà possibile cominceremo a ripulire la statua del Cristo sul colle del Sacro Cuore".

fonte:corriereadriatico.it

26-05-2010

E' allarme per i palazzi deturpati

L'Archeoclub avverte: "Se adoperata male l'idropulitrice provoca gravi danni"

fonte: corriere adriatico.it filippo ferretti

"Attenzione alla pulizia dei muri imbrattati dai vandali: un lavoro non appropriato potrebbe arrecare danni ben più gravi agli edifici storici e ai monumenti deturpati".
E' questo il grido d'allarme lanciato dalle associazioni culturali, successivamente all'opera di ripulitura che da qualche settimana sta effettuando l'associazione "L'Ambiente è vita" grazie a un'idropulitrice.
E a questo segnale di pericolo si uniscono anche alcuni restauratori professionisti, i qualsi cono convinti che la tecnica di pulitura sia assolutamente controproducente per sistemare alcune facciate dei palazzi antichi della città.
La polemica nasce dopo che alcuni residenti di piazza Arringo hanno notato un enorme quantitativo di sabbia che ha ostruito i tombini vicini alle pareti vicine al Battistero, dopo lo "sbiancamento" delle superfici imbrattate dai vandali.
Il timore dei cittadini nasce dal fatto che, in passato, alcuni beni culturali erano stati oggetto di restauro forse grossolano, bloccato solamente grazie al tempestivo intervento degli esperti.
"Non è un'azione voluta, è solo frutto di buona fede, ma bisogna porre rimedio" interviene Mariolina Massignani, presidente dell'Archeoclub ricordando una serie di episodi allarmanti che si sono verificati tempo fa.

"Alcuni anni fa mi accorsi che per restaurare la facciata di Palazzo San Filippo alcuni operai stavano usando spazzole elettriche pericolose, dalle setole di metallo, così come per ripulire la fontana dei cani si stava adoperando un materiale abrasivo" - prosegue la presidentessa dell'Archeoclub di Ascoli, evidenziando l'estrema necessità di procedere a questo genere di recuperi sempre sotto la guida di un esperto, meglio ancora se un rappresentante della Soprintendenza ai Beni Culturali.
"Io credo che prima di usare su palazzi antichi la macchina che cancella le scritte dei writers - prosegue la protesta - dovremmo testarla su pareti di minore valore, sulle quali i rischi sarebbero minori" ha evidenziato Guido Biondi di Italia Nostra, ricordando il travertino di "Rrete li Mierghie".
"Nel togliere le scritte deturpanti bisogna usare molta cautela, perché esiste un altro rischio e cioè che visivamente la parte più bassa dei beni architettonici trattati con l'idropulutrice diventi candida mentre quella in alto resti nera" conclude la Massignani, riferendosi al risultato poco estetico che a suo dire ci sarebbe stato dopo i primi interventi.

20-05-2010

Scempio in pieno centro storico

Da un video amatoriale trovato su yutube, è possibile constatare lo stato di degrado in cui versa una delle Rue in pieno centro storico.

Che vergogna..



Arriva l'ordinanza contro gli imbrattamuri

Dopo il disco verde della prefettura il sindaco Castelli firma l’ordinanza contro gli imbrattatori di muri e facciate di edifici e monumenti.
Lo schema dell’ordinanza era stato trasmesso alla prefettura per una valutazione preventiva per verificare se fosse attinente al decreto ministeriale del 2008 diretto a prevenire ed eliminare gravi pericoli per l’incolumità e la sicurezza pubblica nonchè a contrastare situazioni in cui si verifichino comportamenti tali da impedire la fruibilità del patrimonio pubblico e privato e determino lo scadimento della qualità urbana.
Per quale motivo emettere un’ordinanza sindacale se esiste già una legge che punisce gli imbrattatori?
“Perchè questa ordinanza prevede il risarcimento del danno e l’obbligo di ripulire le brutture” spiega il sindaco Castelli.
E se l’imbrattatore è un minorenne? “Allora in quel caso saranno i genitori a dover risarcire il danno”.
Nell’ordinanza si specifica che a carico dei trasgressori, oltre alla sanzione amministrativa di 300 euro è infatti previsto l’obbligo di provvedere alla rimessa in ripristino dello stato dei luoghi entro quindici giorni dall’avvenuta contestazione.
L’eventuale inosservanza comporterà a carico del trasgressore l’addebito delle spese sostenute dall’Amministrazione comunale. E’ prevista nell’ordinanza anche la sanzione accessoria della confisca amministrativa delle eventuali attrezzature o altro materiale che hanno determinato il deturpamento, il danneggiamento o l’imbrattamento di beni mobili e immobili. Nell’atto che porta la firma del sindaco si puntualizza che “è vietato deturpare monumenti, fontane, reperti archeologici, beni di interesse storico-artistico, luoghi di culto”.
In questo caso la multa sale a 500 euro.
Nel caso invece di edifici pubblici e privati, oggetto dell’arredo urbano (cartellonistica e segnaletica stradale, panchine, cestini porta-rifiuti, fioriere, cancellate e inferriate); mezzi di trasporto pubblico, vetrine e serrande di esercizi commerciali la sanzione è fissata in 300 euro. L’ordinanza sarà trasmessa alla polizia municipale e a tutte le forze dell’ordine perchè ne tengano conto.
Il problema dei writers, come in tutta Italia, è fenomeno che si espande a macchia d’olio. Purtroppo le telecamere installate nel centro storico son o solo un deterrente ma raramente hanno sortito risultati positivi. Ecco perchè ci sarebbe bisogno anche di riammodernare la videosorveglianza che comunque rientra nei piani di Palazzo Arengo.
fonte: corriere adriatico

05-05-2010

Smascherati tre imbrattatori

La polizia li ha scoperti con le bombolette spray in mano. Il Comune sarà parte civile

Ascoli. Grazie alla collaborazione dei cittadini, altri tre “imbrattatori” sono stati presi sul fatto e denunciati all’autorità giudiziaria ai sensi dell’articolo 639 del codice penale.

Il fatto è accaduto il 2 maggio scorso intorno alle 12 in via De Dominicis, nel quartiere Luciani.
Al centralinista del 113 è giunta la segnalazione di una persona che aveva notato alcuni giovani, tutti ascolani, che si erano introdotti atraverso un foro della recinzione, con delle bombolette spray in mano, all’interno del giardino della scuola professionale.
Immediatamente una pattuglia della squadra Volanti dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico è arrivata sul posto.
I due agenti hanno sorpreso i tre giovani, M. P. di 19 anni, S. G. di 21 e M. R. di 32 vicino ad una parete con le bombolette in mano pronti per imbrattarla.
Sono stati identificati e dovranno rispondere del reato di deturpamento ed imbrattamento di cose altrui che prevede, a querela di parte, un’ammenda fino a 103 euro e la segnalazione sul certificato penale. “ La lotta che abbiamo intrapreso contro gli imbrattatori – è stato il commento del sindaco Castelli – sta dando risultati apprezzabili.
Ma la cosa che più soddisfa è che la cittadinanza si stia rendendo partecipe per scongiurare il ripetersi di queste azioni che danneggiano l’immagine della nostra città.
E’ in corso di esame da parte della giunta di un’ordinanza, che trasmetteremo poi al prefetto per il parere definitivo, che prevede, oltre alla costituzione di parte civile (cosa che faremo subito), anche la possibilità che gli imbrattatori vengano obbligati a lavorare per la ripulitura di quanto danneggiato.
Nel caso del 2 maggio scorso, in cui tre ragazzi sono stati sorpresi mentre si accingevano a sporcare una parete della scuola , non escluderei l’ipotesi che abbiano commesso anche il reato di violazione di domicilio in quanto si sono introdotti senza alcuna autorizzazione in un’area privata. Mi auguro che i giovani si rendano conto che non si scherza più”.

fonte:corriereadriatico.it