28-02-2010

“Ascoli è il simbolo dell’Italia artistica”


I delegati del congresso affascinati dalle bellezze monumentali hanno promesso che torneranno coi loro gruppi
Ascoli incanta il Fai.


In occasione del convegno nazionale del Fondo per l'ambiente Italiano, organizzato al teatro Ventidio Basso, i 350 delegati hanno manifestato una grande ammirazione nello scoprire le bellezze artistiche ed architettoniche di Ascoli.

Infatti, parallelamente al convegno, iniziato venerdì sera con la proiezione dei filmati di Vittorio De Seta, alla presenza dell’artista Tullio Pericoli, e si concluderà oggi nel Massimo cittadino, l'è stato organizzato un fitto itinerario di visite guidate alla città.

Suddividendo in sei gruppi i partecipanti, costituiti dai delegati e dai presidenti regionali - compreso l'intero staff giunto da Milano - accanto ai relatori e ai giornalisti invitati, si è svolto con grande soddisfazione da parte dei convenuti il percorso culturale che ha toccato i siti storici, artistici e monumentali più pittoreschi della città.

Le tappe hanno compreso la visita alla ricchissima Pinacoteca, per ammirare le numerose opere esposte a cominciare dal prezioso reliquario appartenuto al papa Sisto V, proveniente dai Musei Sistini di Montalto Marche, per poi approdare alle principali chiese del centro storico: da San Venanzio a quella dei Santi Vincenzo e Anastasio, da Santa Maria Intervineas a San Gregorio, dal Duomo al Battistero, sino al Museo dell'arte ceramica in cui è attualmente in corso la mostra una mostra dedicata ai “bianchi”, ovvero alla maiolica italiana di stile compendiario nata nel Cinquecento a Faenza.
“Gli ospiti sono apparsi gratificati da tanta bellezza ma soprattutto stupiti, perché non immaginavano di trovarsi di fronte uno scenario simile” ha spiegato il capo delegazione del Fai di Ascoli, Alessandra Stipa, portavoce anche delle lamentele di alcuni delegati, circa le difficoltà di raggiungere Ascoli con il treno, dopo la soppressione di varie fermate dell'Eurostar alla stazione di San Benedetto.
“Molti capi delegazione hanno detto di voler organizzare entro l'anno escursioni nel capoluogo piceno con i loro rispettivi gruppi” ha detto Rosanna Liberi, esprimendo anche la felicità dei presenti alle giornate ascolane di poter approdare in luoghi non consueti ma molto apprezzati, come il Forte Malatesta, l'ex Cartiera Papale e il tempietto di Sant'Emidio alle Grotte. “Abbiamo scelto Ascoli come luogo simbolo di quell'Italia ricca di storia, di arte e di vita che talvolta dimentichiamo e che spesso diamo consapevolmente per scontata” ha dichiarato la presidente nazionale del Fai Ilaria Borletti Buitoni, ricordando l'importanza dell'incontro svoltosi ieri in teatro, intitolato “Linguaggi d'Italia”, dedicato alle prime riflessioni sull'anniversario dell'unità del nostro paese che si celebrerà entro il 2011.

“Per difendere il nostro patrimonio culturale bisognerebbe fare come i cittadini di L’Aquila che si sono uniti per la ricostruzione del centro storico della città terremotata.
Un impegno civico che in realtà spetta alle istituzioni”L'affollatissimo convegno al teatro Ventidio Basso di ieri ha permesso di presentare varie personalità che studiano e utilizzano questo patrimonio comune, come i professori Alessandro Viscogliosi e Pier Gaetano Marchetti, l'archeologo Giovanni Romano, lo scrittore Pietro Citati, il musicologo Quirino Principe, lo storico dell'arte Salvatore Settis e alcune figure del direttivo nazionale del Fai, come Giulia Maria Mozzoni Crespi e Marco Magnifico.

“Esprimo grande soddisfazione davanti alla scelta del Fai di aver voluto il capoluogo piceno come sede del proprio convegno nazionale” ha affermato il sindaco Guido Castelli, sottolineando il fruttuoso rapporto di collaborazione che da tempo unisce Ascoli e l'associazione.

Il primo cittadino ha colto l'occasione per ribadire come il programma dell'Amministrazione comunale sia sempre più diretto alla tutela dell'immagine di Ascoli come città d'arte.

“Si tratta di un progetto già avviato dall'Arengo, che intende conservare le attività del centro storico, avviare il recupero di numerosi edifici monumentali ed incrementare sempre più il turismo culturale ha aggiunto Castelli, certo che tutto ciò rappresenti la premessa indispensabile per la candidatura di Ascoli fra i centri tutelati dall'Unesco, alla quale si sta lavorando con tenacia da diverso tempo.


filippo ferretti

fonte:corriereadriatico.it

25-02-2010

Dopo il crollo Palazzo Monti verrà ristrutturato

Mariani acquisterà il palazzo Monti

L’impresa ha definito la trattativa. Una porzione del tetto dell’immobile è crollata la scorsa settimana.
Nell’arco di una settimana è stato brillantemente risolto il caso del crollo del tetto di un antico palazzo in via Vipera a poche decine di metri da piazza del Popolo.

Un’assurdità per una città che mira a ottenere il riconoscimento dell’Unesco per la bellezza del suo centro storico.
Come era stato anticipato dall’ufficio tecnico comunale, all’indomani stesso del rovinoso crollo di porzione del tetto e del cornicione, verificatosi su via Antonio Vipera, nel vetusto edificio con ingresso su via D’Ancaria 30, il 17 febbraio scorso, il sindaco Guido Castelli aveva emesso una ordinanza.
Il documento imponeva al proprietario la messa in sicurezze dell’immobile entro il termine perentorio di dieci giorni, salvo un intervento d’emergenza diretto da parte dell’Arengo ma con spesa a carico del titolare dell’immobile.
A dare testimonianza dell’impegno del Comune, per garantire la sicurezza, è stata ricollocata, sotto la parete pericolante, una ulteriore transennatura d’emergenza mentre via Vipera è stata parzialmente interdetta ai pedoni per precauzione.
Nel frattempo il proprietario è stato convocato a Palazzo Arengo per decidere sul da farsi.
In quella riunione è stato convenuto che i lavori sarebbero stati eseguiti direttamente dal Comune.Martedì pomeriggio si è tenuto un sopralluogo all’esterno e all’interno dell’immobile per avere il quadro completo della situazione e, di conseguenza, gli elementi essenziali per il progetto dei lavori urgenti e necessari, da eseguire, per garantire la stabilità dell’edificio fatiscente in pieno centro storico.
Vi hanno preso parte l’ingegnere Enzo Ballatori, dirigente dei Lavori pubblici, l’architetto Cesare Regnicoli, l’impresa Mariani che dovrebbe effettuare i lavori ed il proprietario.
I risultati del sopralluogo hanno avuto sul piano concreto un risultato ottimo quanto forse insperato.
Difatti, al momento, l’impresa Mariani provvederà al ripristino della stabilità dell’edificio (con una impalcatura su via Vi pera), ma nel contempo inizierà una trattativa per uno scambio di proprietà. Spieghiamo meglio: l’impresa Mariani rileverà la proprietà e ne farà un edificio totalmente ristrutturato con appartamenti e negozi a suo carico, mentre al proprietario andranno in corrispettivo in appartamenti (o appartamento) con adeguata valutazione immobiliare.
Insomma, tutta l’operazione porterebbe ad un miglioramento ambientale e architettonico di un angolo non indifferente del centro storico.
L’operazione dovrebbe concludersi nell’arco di poche settimane.
Dopo il recupero di palazzo Alboini e in attesa dell’inaugurazione del complesso Di Sabatino Ascoli non conoscerà un’altra Beirut!
carlo paci
fonte:corriereadriatico.it

24-02-2010

Pista Ciclabile. Un'opera incompiuta

Partendo da un video amatoriale girato da un cittadino tempo fa, che denunciava lo stato di abbandono della pista ciclabile, riportiamo un'interrogazione all'amministrazione dei consiglieri provinciali Illuminati, Rossi e Binari sullo stato di degrado di quest'opera.






Pista pedonale sul Castellano, opera abbandonata

Ad aprile gravi danni al percorso. Ora rischia di subire un grave ed irreversibile degrado

Ascoli - La pista ciclo-pedonale lungo il torrente Castellano e la mancata apertura ai cittadini è al centro di un'interrogazione dei consiglieri provinciali Illuminati (Prc-Ci), Rossi (Prc-Ci) e Binari (Sel).
Ecco il testo dell'interrogazione
«I sottoscritti consiglieri provinciali, Gabriele Illuminati, Massimo Rossi e Massimiliano Binari,
premesso che:
dopo un complesso iter progettuale e costruttivo, l’Amministrazione Provinciale ha realizzato nel corso del precedente mandato, un percorso ciclo-pedonale lungo il Torrente Castellano, nel territorio comunale di Ascoli Piceno, volto a consentire ai cittadini la fruizione di un luogo estremamente suggestivo situato nel cuore della città, altrimenti inaccessibile;
tale intervento, si inserisce in un progetto organico di “parco fluviale” che a partire dalla pista ciclo-pedonale principale, attraverso una rete di sentieri include parchi gioco per bambini, aree di sosta attrezzate, chioschi e servizi pubblici, centri didattici ed un curato sistema di informazioni volto ad integrare la Cartiera Papale nel sistema ambientale e cittadino;
il costo di realizzazione dell’opera, di oltre 1.800.000 euro, è stato erogato dalla Regione Marche grazie ad un accordo quadro in materia di Beni Culturali che la stessa Regione ha sottoscritto con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Ministero dell’Economia;
detto intervento è stato realizzato con il concorso tecnico progettuale del Consorzio di Bonifica Tronto ed è stato approvato dal Comune di Ascoli Piceno per gli aspetti urbanistici e di inserimento nel contesto naturale;
nell’Aprile dello scorso anno, proprio alla vigila dell’inaugurazione dell’opera ed alla scadenza del mandato dell’amministrazione precedente, forti avversità meteorologiche hanno determinato un’eccezionale piena del torrente che ha prodotto ingenti danni nel tratto terminale del suo percorso, nei pressi della Cartiera papale; dalla data del suddetto evento calamitoso, l’area dell’intervento risulta abbandonata e l’opera realizzata, oltre a non essere fruita dai cittadini, rischia di subire un grave ed irreversibile degrado;
il costo stimato per la riparazione di tali danni risulta essere di circa 180.000 euro;
alcune associazioni di ciclo-amatori hanno ripetutamente sollecitato le istituzioni locali a completare l’opera o a rendere intanto fruibile la parte non danneggiata;
Chiedono al Presidente della Provincia di sapere se l’Amministrazione Provinciale si è attivata per reperire o per mettere a disposizione le risorse necessarie alla realizzazione dell’intervento in questione; se è in grado di prevedere il termine di completamento dell’intervento; se non ritiene che nel frattempo possa essere aperto alla pubblica fruizione almeno il tratto indenne dai danni, che risulta essere pari ai quattro quinti dell’intero percorso».

fonte:picusonline.it

08-02-2010

“Come stanno i parchi giochi in città?”






Il consigliere comunale Francesco Viscione (Udc) ha presentato un’interrogazione sul parco dell’Annunziata e gli altri giardini della città.

Ecco il testo integrale: “Premesso che nel Parco dell'Annunziata esisteva un parco giochi attrezzato per bambini nella zona adiacente all' ex Ospedale Mazzoni; considerato che i suddetti giochi furono rimossi nel 2006 perché ritenuti non idonei alle vigenti misure in materia di sicurezza; considerato che la suddetta area giochi era luogo di frequentazione da parte dei bambini soprattutto del Centro Storico accompagnati dai genitori; considerato che l'allora Assessore all'Ambiente, Parchi e Giardini, Claudio Travanti, aveva assicurato che i giochi rimossi sarebbero stati sostituiti con altrettanti giochi idonei alle vigenti norme in materia di sicurezza per salvaguardare l'incolumità dei bambini; vista la delibera di Giunta n. 106 del 27/06/2009 con cui venivano individuate economie di bilancio relative a pregressi interventi di manutenzione e sistemazione del verde pubblico per un totale di € 21.417,28 e che avrebbero dovuto finanziare interventi di manutenzione straordinaria nei parchi pubblici compresi i parchi gioco; Considerato che da preventivo di spesa effettuato nel 2007 dal Servizio Parchi e Giardini occorrevano circa € 6.000 per la sistemazione dell'area in oggetto; verificato che l'area attualmente non è stata ancora riqualificata ed attrezzata e che invece giace in uno stato totale di abbandono favorendo l'aumento delle scritte sulle mura, la distruzione dei cestini per i rifiuti, l'abbandono di immondizia, l'eccessiva crescita di erbacce, la mancata potatura delle piante e delle siepi, la sporcizia causata dai cani lasciati correre liberamente per il parco a fare i loro bisogni;
viste le numerose richieste e lamentele da parte dei tanti genitori, soprattutto del Centro Storico, di ripristinare il parco giochi;
interroga il Sindaco e la Giunta per sapere:

1) Se intende ripristinare i giochi e riqualificare l'area in oggetto;

2) In caso di risposta affermativa quali sono i tempi di ripristino dei giochi e di riqualificazione dell'area;

3) Di quali risorse economiche il Comune dispone e se non ne dispone se intende inserire in Bilancio apposita dotazione finanziaria;

4) Quanti sono i parchi gioco attrezzati per bambini in città e se sono tutti in condizioni di sicurezza per la fruibilità da parte dei bambini”.

La parola passa al consiglio comunale.

fonte:laveritàquotidiana.it

06-02-2010

Che sia la volta buona?

E’ scattato il piano, studiato dall’Amministrazione Comunale, che prevede la lotta senza quartiere agli imbrattatori di mura e monumenti cittadini.
Fra gli amministratori comunali e la polizia postale si è svolto un incontro nel corso del quale si è discusso del fenomeno e sulle strategie da seguire.
Sono stati individuati circa venti giovani sospettati di essere gli autori degli atti vandalici nei confronti dei quali verranno molto probabilmente presi provvedimenti a stretto giro di posta.
Ma tale attività di prevenzione deve essere supportata anche dalla stretta collaborazione dei cittadini che non devono farsi scrupolo nel segnalare alle forze dell’ordine situazioni specifiche. “Da quanto ho potuto capire – ha detto il sindaco Castelli – per gli imbrattatori sporcare un monumento o un muro è come partecipare ad una gara dove vince chi riesce a compiere l’azione il più vicino possibile al centro storico.
Stiamo cercando di dare massima attenzione all’azione di prevenzione. Ne ho già parlato con i magistrati e, approfittando del bando emesso dalla Regione che mette a disposizione dei finanziamenti, sostituiremo le telecamere installate nel centro storico con altre tecnologicamente più avanzate in modo che le immagini che raccoglieranno appaiono limpide in modo. Così si potrà procedere ad una facile identificazione dei responsabili.
Si sta pensando anche ad una ordinanza che scoraggi i giovani a girare dopo le 21 con le bombolette spray.
Qualora ne venissero trovati in possesso scatterebbe una forte multa. Di certo faremo un’ordinanza sanzionatoria in materia di ordine pubblico.
Ci stiamo coordinando al riguardo con il comitato dell’ordine pubblico e della sicurezza”. Inoltre si sta valutando l’opportunità di emettere un’ordinanza che farà obbligo ai commercianti che vendono le bombolette spray di vernice di annotare su un registro nome, cognome ed indirizzo dell’acquirente ed il motivo dell’utilizzo.
Il problema è che lo stesso provvedimento venga preso anche dai comuni della provincia altrimenti non sortirebbe alcun risultato.
In alcune città italiane i Comuni hanno pubblicizzato i luoghi in cui i graffittari possono sbizzarrirsi senza causare danni a beni pubblici e mura di condomini. Una lotta senza quartiere che dovrà arginare questo tipo di azione delinquenziale. L’ultima in ordine di tempo è stata vergognosa ed ha indignato la cittadinanza che ora chiede a gran voce che si passi ad azioni concrete per debellare il triste fenomeno.
Se si vuole che si avveri l’aspettativa di vedere la nostra città inserita fra i patrimoni dell’umanità, quindi da preservare da tutto e da tutti, è necessario risolvere il problema al più presto. Ad Ascoli verranno degli osservatori che per conto dell’ Unesco dovranno redigere una relazione sulla città di Ascoli. L’attuale biglietto da visita annuncia una città impresentabile, ostaggio degli imbrattatori notturni che hanno marchiato tutto ciò che hanno voluto in quanto è mancata la volontà civile di combatterli e debellarli.
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Si aspetta l’arrivo della macchina idropulitrice (a giorni) poi il sindaco Castelli apporrà la sua firma sull’ordinanza che andrà a colpire chi si renderà responsabile dell’imbrattamento di mura e monumenti cittadini.
Nel caso in cui venga individuato il responsabile l’Amministrazione si costituirà parte civile nei suoi confronti, quindi sarà chiamato a rispondere dei danni causati, ma scatterà anche il reato penale previsto dal Codice.
Il Comune si farà carico di organizzare un corso per istruire le persone che saranno scelte per usare la nuova macchina. Si sta già approntando il piano d’intervento che darà priorità alle zone deturpate del centro storico.

fonte: corriere adriatico